pellicano

Le Pélican

Lorsque le pélican, lassé d'un long voyage,



Dans les brouillards du soir retourne à ses roseaux,



Ses petits affamés courent sur le rivage



En le voyant au loin s'abattre sur les eaux. ...



Alfred de Musset



presentazione



La poesia Le Pèlican mi è particolarmente cara in quanto mi riporta agli anni del liceo, e precisamente alle lezioni che un certo professor Pepitoni impartiva a noi studenti nel tentativo di farci aprezzare la lingua francese che lui amava particolarmente. Non capivamo allora la bellezza delle parole che sprigionavano dai versi di Alfred de Musset, ma certamente rimasero impressi, almeno in alcuni di noi, i modi in cui il professore descriveva il volo dei pellicani che tornavano a casa loro per dar da mangiare ai piccoli. Mimava con le braccia le ali degli uccelli in volo e i suoi toni diventavano carezzevoli e morbidi come se le parole fossero portate dal vento. Mi ha colpito questa sua grande espressività e capacità di insegnare l'arte tanto che quella poesia è stata una delle fonti ispiratrici del principale personaggio del mio primo romanzo che s'intitola appunto : "La guerra del pellicano", in cui il protagonista del libro, utilizza per i suoi scopi proprio i versi di questa poesia. Questo blog parlerà di libri, di poesia e di arte in genere cercando di rendersi utile pubblicando bandi di concorsi, presentazioni, recensioni, interviste, riunioni culturali e quant'altro attiene alla vita letteraria non solo isolana. Vi saranno perciò indirizzi, indicazioni, numeri di telefono e indirizzi telematici, nonché quelli di siti web che discutono di questi temi. Non potrà essere completo e nemmeno sistematico ma costituirà una presenza che, nel tempo, potrà essere preziosa come una antologia.
Paolo Maccioni
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lunedì 23 gennaio 2012

In merito al premio Enrico Bonino di Albissola


Enrico Bonino (1922–2005), poeta e scrittore ligure, è nato ad Albissola Marina il 6 dicembre 1922. Lasciò gli studi universitari a causa della guerra ed in seguito alla morte del padre. Durante l’occupazione nazista visse a lungo alla macchia.
È stato sindaco nonché pubblico amministratore di Albissola Marina, città nella quale ha vissuto con la famiglia. Ha rivestito diverse importanti cariche:  funzionario della Camera di Commercio di Savona, Presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno delle Albissole, Presidente Onorario del Sindacato Libero Scrittori Italiani per la Sezione Ligure, Commendatore al Merito della Repubblica, Presidente Onorario del Premio Nazionale di Poesia Streghetta di Noli, Presidente Onorario dell’Associazione Culturale Savonese ZACEM. È stato inoltre redattore capo di Savona Economica. Vincitore di importanti premi letterari, gli è stata conferita la Laurea Honoris Causa in Lettere e Filosofia  nella sede della Columbia University di New York. È presente con le sue liriche in numerose antologie italiane e straniere ed è inserito nell’opera del 1982 in tre volumi Letteratura italiana contemporanea diretta e curata da Gaetano Mariani, Mario Petrucciani, Carlo Bo, Alberto Frattini e altri. Ha collaborato a pubblicazioni di ricerca storica fra le quali citiamo 1945 – 1995 (perché i giovani sappiano), data alle stampe nel 50° anniversario della Liberazione a cura degli Enti Albissolesi. Nel 1986 ha visto la luce Omaggio a Maria, un libro in ceramica in quindici esemplari numerati il primo dei quali è stato donato a Giovanni Paolo II durante un’udienza speciale. La sua raccolta di liriche, dal significativo titolo Poesia oltre i confini (1989), è stata pubblicata in un’edizione internazionale (Tabula Gratulatoria) in sei lingue.
Nel 1990 l’editore Guido Miano ha pubblicato un profilo del poeta dal titolo Ligusticità di Enrico Bonino, curato da Valeria Consoli.
Citiamo solo alcune delle opere pubblicate: Quando il vento canta (1953),  Ora attende il mio giorno (1954), Scoglio vivo (1958), Pax (in morte di mia madre) (1965), L’ansia quotidiana (1965), Inedite (1979), Incontro con la poesia di Enrico Bonino (1982), Sinfonia proustiana (1984), 1942 – 1992 AD (1992), Il guscio sommerso (1993), Alla soglia del dubbio (1998), il romanzo I promessi del cielo (2000), Elegia del grande Nord (2001).
Nel 2008 è uscita postuma la raccolta Passeggiando con Proust, mentre sono pronti  per la stampa i versi di Vecchio paese.

PER UNA FANCIULLA SUL TRENO

Forse il mio sguardo ti ha dato noia,                         
fisso, calamitato.                                                       
Ma non era curiosità del tuo corpo                
che appariva morbido, flessuoso.                             
Guardavo il tuo volto, senza malizia                         
il tuo naso eretto                                          
il labbro superiore un poco prominente,                   
il taglio obliquo degli occhi:                                      
il tuo puro volto etrusco                                            
mi riportava indietro, nei secoli.                               
Ho visto in te la storia                                               
i millenni trafugati                                                    
dalla nostra ansia di futuro,                                      
un futuro che già ci opprime: è tormento.                 
Tu, in quel momento,                                               
sul treno che ci portava a Siena,                    
rappresentavi il mito,                                                
la bellezza dei secoli,                                                
i monumenti di pietra,                                               
le necropoli, i sepolcrali misteri.                               
Senza saperlo                                                            
un poeta studiava la storia                            
guardandoti il taglio degli occhi,                                 
la linea spezzata dei sopraccigli.                               
E ti dava forse noia.                                                  
Ma ho fatto violenza                                                 
alla mia etica.                                                            
Il mito                                                                       
non è d’ogni giorno, d’ogni secolo.                          

                                                                            Enrico Bonino  18 gennaio 1988

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